King Khan, il nostro funambolo indo canadese che unisce l’indole soul funk di James Brown al garage punk più selvaggio, lascia per un istante in pausa l’attività con gli Shrines e riprende in mano un vecchio progetto che nacque, come idea, intorno al 2004 con Sean Spits quando il nostro collaborò con la punk band americana degli Spits.
La collaborazione ha dato vita ai Louder Than Death che nel 2018 sono usciti per In The Red Records con un disco di 8 tracce che rimanda a più stili, certamente al punk anche in chiave Ramones, vedi la bella “New Stains” a tal proposito, al lo-fi come approccio al suono ed alla registrazione e poi ad certo vezzo wave/electro (vedi il brano Danse Don’t Jump)che mi ha ricordato i grandi Deja Voodoo, connazionali di King Khan.
A febbraio 2019 esce sempre per In The Red un 12” che girerà a 45 giri con del materiale nuovo.
La nuova formazione dei Louder Than Death oltre King Khan e Sean Spits vedrà anche i Francesi di Bordeaux, Looch Vibrato e Aggy Sonora dei Magnetix, rispettivamente chitarra e batteria ed al basso Fredovich degli Shrines.
Sul palco saranno una vera sorpresa nel tour italiano visto anche la varietà di influenze di questo progetto.
Enrico DjHenry Lazzeri
King Khan goes synth-punk. King Khan (Voce), Magnetix (chitarra e batteria), Fredo Shrines (basso) = TNT!